Che cosa è lo stress?
In un momento di emergenza globale, scenari incerti, repentini cambiamenti di abitudini di vita, inevitabilmente si presenta lo stress.
L’Organizzazione mondiale della sanità ha definito lo stress “il male del secolo”, ed è facile capire il perché. Osservando alcuni dati, si può scoprire che in Italia ne soffrono 9 persone su 10, mentre negli USA circa il 40% della popolazione asserisce di essere più stressato dell’anno precedente. Se all’interno di questo quadro generale inseriamo la pandemia che il mondo sta vivendo per colpa del Coronavirus, ci rendiamo conto di quanto i fattori stressanti siano aumentati, andando ad amplificare paure ed ansie. Tra questi troviamo la situazione sanitaria, la crisi economica, l’isolamento sociale e i dubbi legati al futuro.
I sintomi dello stress
E’ importante ricordare come lo stress sia, in realtà, una reazione funzionale al mantenimento dello stato di equilibrio omeostatico organismo-ambiente; tuttavia, diventa problematico quando questa risposta è stata sollecitata troppo a lungo o in modo troppo intenso (Atkinson & Hilgard, 2017; Damour & Hansell, 2018; Craparo, 2013; Trombini & Baldoni, 2001; Trombini & Baldoni, 1999).
Se gli stimoli stressanti si protraggono, lo stato di tensione costante conduce ad una iper-attivazione psichica e fisiologica. All’inizio si ha sopportazione-resistenza, poi esaurimento e logorio, con peggioramento del rendimento mentale e fisico. Tra i sintomi troviamo ansia, disturbi del sonno, difficoltà di attenzione-concentrazione, palpitazioni, cefalea, tensioni muscolari, disturbi gastrici. Questi rappresentano campanelli d’allarme dell’organismo (stress acuto transitorio -> stress cronico).
La persona non è passiva di fronte allo stress. I modi in cui valuta e percepisce soggettivamente gli eventi stressanti (valutazione primaria) unitamente ai modi in cui la persona valuta le proprie risorse, capacità di fronteggiamento (valutazione secondaria), influenzano il risultato finale della reazione di stress.
Consapevolezza
E’ importante che la persona diventi consapevole del suo dialogo interno, poiché i pensieri e i comportamenti che mette in atto possono intensificare o alleviare il problema. La questione non risiede tanto in quali strategie di fronteggiamento usi una persona, ma quante ve ne siano nel suo repertorio. Allo stesso modo è importante quanto la persona sia flessibile nell’impiegare strategie diverse (Cohen, 1994) .
In letteratura si è soliti dividere tra il fronteggiamento rivolto all’emozione e quello rivolto al problema. Il primo è mirato a gestire le emozioni o il disagio causato dal problema, mentre il secondo è finalizzato a superare la causa del disagio in senso pratico. Spesso risulta utile una combinazione di entrambi per ottenere un risultato più efficacie.
Lo stress varia da persona a persona e variano anche le cause ad esso legate. I fattori di stress che possono determinare conseguenze fisiche e psicologiche sono recepiti in maniera diversa a seconda dell’individuo (Supradyn, 2020).
La capacità e la consapevolezza di saper gestire il proprio ambiente (fisico e sociale) contribuisce ad un miglior recupero psicofisico dopo uno stress (Frazier, Steward, & Mortensen, 2004).
Resilienza
Il vissuto di stress inevitabilmente si lega al concetto di resilienza.
La resilienza è la capacità umana di affrontare le avversità della vita, superarle e uscirne rinforzato o, addirittura, trasformato. Non corrisponde alla “competenza sociale“ o alla “salute mentale positiva“; non è un tratto psicologico osservabile, non è una singola qualità; è essenzialmente “un concetto interattivo che deriva dalla combinazione di esperienze di rischio gravi con una riuscita psicologica relativamente positiva a dispetto di tali esperienze“; e soprattutto deriva da un’interazione dinamica tra fattori di rischio e fattori protettivi appartenenti a diversi livelli.
Un elemento importante connesso alla resilienza è il senso di coerenza. Questo è un orientamento alla vita che ha a che vedere con la capacità di comprendere una situazione stressante e usare risorse disponibili per muoversi in una direzione di promozione della salute e senso di sicurezza. In tal senso la resilienza è promossa quando un evento stressante è vissuto come comprensibile, gestibile e significativo (Antonovsky, 1987 ).
La resilienza non può essere concepita come una condizione statica o come un tratto permanente. Si può essere resilienti di fronte ad un evento e non ad un altro (ad esempio, al maltrattamento ma non al conflitto genitoriale). Così come si può essere resilienti per alcuni “risultati di sviluppo“ ma non per altri (essere “protetti“ nei confronti della schizofrenia ma non della depressione), in alcuni momenti della vita ma non in altri.
La resilienza è per la psiche ciò che per il sistema immunitario è il corpo, e dato che psiche e corpo lavorano insieme, i due sistemi possono potenziarsi oppure reprimersi a vicenda (Putton e Fortugno, 2006).
Se, pur mettendo in campo le risorse di fronteggiamento e le nostre capacità resilienti, i sintomi perdurassero oltre il periodo di ritorno alla normalità o assumessero entità tali da compromettere il nostro funzionamento, sarà necessario chiedere l’aiuto di uno specialista. Questi potrà così valutare l’eventuale instaurarsi di un disturbo dell’adattamento o di un disturbo da stress post traumatico.
La Dott.ssa Michela Bevilacqua riceve presso il Centro Dia.Ri. – Via Salaiola 30
56030 – La Rosa di Terricciola (PI)
Dott.ssa Michela Bevilacqua – Si laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università di Psicologia di Firenze, iscritta all’albo degli Psicologi della Toscana con il n. 5925, ha frequentato la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Costruttivista (CESIPc). Propone interventi di sostegno, di psicoterapia e di psicologia clinica (counselling) con esperienza nel trattamento delle problematiche relazionali, delle difficoltà emotivo-affettive e dei vari disturbi psicopatologici (ansia, attacchi di panico, abbassamento del tono dell’umore …) che possono insorgere in relazione a momenti di difficoltà della vita.